COSA POSSIAMO ASPETTARCI ADESSO DA LORO?
LE GIRAVOLTE POLITICHE OPPORTUNISTICHE
E LA STORIA CHE SMASCHERA QUESTO PARTITO
Da quanto tempo i verdi sono impegnati in Germania a difesa dell’ambiente?
Forse non tutti i giovani conoscono la storia dei verdi tedeschi.
Tra i partiti della borghesia che siedono in parlamento esiste sempre una profonda differenza tra il dire e il fare. E i “Verdi” tedeschi non fanno eccezione, ne sono l’ennesimo chiaro esempio.
Interessante è come Wikipedia li presenta: “Negli anni Settanta, nella Germania occidentale, vennero fondati ‘I Verdi’ che raccolsero ambientalisti e pacifisti che si opponevano all'uso dell'energia nucleare e si battevano per migliorare la qualità della vita nelle grandi città”. Prosegue poi su “i princìpi della politica Verde. Tali princìpi includono la giustizia sociale, il ricorso di base della democrazia, la non violenza e il supporto per le cause dell'ambiente. I Verdi sostengono che l'esercizio di questi principi siano la guida per la salute del mondo (…) seguono una ideologia coerente che comprende non solo l'ambientalismo, ma anche giustizia sociale il metodo del consenso, e il pacifismo. I Verdi ritengono che questi problemi sono intrinsecamente legati l'uno all'altro come fondamento per la pace nel mondo. La più nota affermazione di valori verde sono il Quattro Pilastri del Partito Verde, adottato da I Verdi fin dalla loro fondazione, nel 1979-1980”.
Quindi ufficialmente i ‘Verdi’ nascono su “pilastri” per migliorare sia l’ambiente che la qualità della vita e battersi per la pace. Questi i loro nobili scopi politici. Sarà poi così nella loro politica pratica?
Andiamo a vedere come in seguito arrivati al governo hanno attuato i loro “nobili principi’. Seguiamo sempre Wikipedia: ”Nel 1987, dopo lo scoppio della centrale nucleare di Chernobyl e la battaglia contro l'abbattimento delle foreste, il partito aumentò considerevolmente i suoi voti giungendo, alle elezioni parlamentari all'8,3% dei voti. In questi anni leader del partito sarà Joschka Fischer, che manterrà tale ruolo fino al 2005”. In questo periodo il partito dei Verdi “Entrò per la prima volta al governo in una coalizione con il Partito Socialdemocratico e Joschka Fischer fu nominato ministro degli esteri. Il partito in questi anni si va rafforzando, anche se la partecipazione all'intervento militare in Kosovo provocò la fuoriuscita dei pacifisti più intransigenti ”. Quindi i Verdi appena giunti al governo in coalizione con l’SPD, la prima cosa che fanno è aderire all’intervento militare in Kosovo e ‘demolire’ così uno dei ‘nobili pilastri’ per cui si erano fondati: “il pacifismo”. Sul tema prosegue Wikipedia: “Nel 2001, però, il partito vide ben quattro deputati votare contro il proprio governo” in quanto “… ha accettato di restare nella coalizione e
sostenere il governo del Cancelliere tedesco Gerhard Schröder nel 2001 sulla guerra afgana”. Quindi l’adesione alla guerra per i Verdi è normalità nonostante si presentino come “pacifisti”.
Veniamo all’altra colonna ‘nobile’ per cui i Verdi si erano costituiti: “la difesa dell’ambiente”, asse portante della loro politica. Lasciamo sempre parlare Wikipedia, sentiamo cosa ci dice al riguardo: “Nel 2001, hanno raggiunto un accordo [con l’SPD -n.d.r.] per porre fine all'utilizzo dell'energia nucleare in Germania”. Quindi veniamo a sapere che già nel lontano 2001 (quasi 20anni fa) i Verdi si erano impegnati (con il governo Schröder) per la “dismissione del nucleare”. Il problema “nucleare” perciò dovrebbe essere già stato risolto da molto tempo essendo i Verdi stati così a lungo al governo. Ma dobbiamo constatare che … fino ad adesso … nulla è cambiato. L“impegno verde “per “l’ambiente” non ha portato a nessun risultato! Solo parole, a scopo propagandistico (naturalmente) . Tanto che anche la cancelliera Merkel nel 2011 impara lo stesso giochetto, e lo ripete, annunciando che attuerà la “chiusura del nucleare” entro il 2021. Per poi nel 2019 furbescamente spostarne ancora il tutto, ma questa volta nel lontano 2035.
Quindi per i Verdi anche quest’altro ‘grande principio di base’ è andato a farsi benedire.
Dei “nobili” scopi dei Verdi rimane quindi alla fine il “migliorare la qualità della vita” e “la giustizia sociale”. E’ noto che i governi Schröder Rosso-Verde (SPD-Verdi) del 1998-2002 e del 2002-2005 siano stati i governi più duri, più accaniti contro i lavoratori. I quali, nonostante i forti scioperi di opposizione, hanno dovuto subire da questi due partiti al governo pesanti peggioramenti alle loro condizioni di vita e di lavoro (tra cui l’introduzione dell’HATZ IV). Un forte arretramento per il tenore dei lavoratori quindi. Tutto il contrario di quanto in programma dei Verdi. Anche qui perciò nella pratica constatiamo l’ennesimo tradimento dei loro “principi”.
In pratica hanno rinnegato, con allora alla guida il leader Joschka Fischer, tutti le “colonne nobili’ per cui si erano formati e sviluppati. Un cambiamento totale, a 360 gradi.
Adesso questi camaleonti politici ritornano alla ribalta guidati da Robert Habeck. Quale sarà ora la loro politica?
Gli ultimi sondaggi li vedono al primo posto nelle preferenze di voto dei tedeschi davanti alla Merkel. Molto probabilmente saranno presto di nuovo all’esecutivo. E quindi, sicuramente, vista l’esperienza fatta precedentemente nel governo Schröder, continueranno nella farsa-commedia di proclamare ‘alti valori umanitari’, ma già da abili esecutori degli interessi della borghesia continueranno invece nelle loro già conosciute pratiche di interventi militari, sacrifici per i lavoratori, promesse ecologiche.
I giovani e i lavoratori devono far tesoro di questo e non farsi abbindolare.