STUDIO SU STALIN IMPERIALISTA
Nelle diffusioni del nostro giornale marxista “Der kommunistische Kampf” si avvicinano anche stalinisti che, vedendo i nostri cartelli dove si definisce Stalin “controrivoluzionario”, si contrappongono sostenendo che Stalin oltre ad essere stato un grande rivoluzionario comunista ha avuto anche il merito di “aver liberato la Germania da Hitler e dai nazisti”. Anche il giornale online “L’Antidiplomatico” vicino alle posizioni dell’attuale Russia imperialista, nell’articolo “L’amnesia occidentale sul ruolo dell’URSS nella vittoria della Seconda Guerra mondiale ha alcuni aspetti inquietanti” sostiene la stessa tesi sul “ruolo decisivo dell’URSS nella sconfitta della Germania nazista”.
Per i rivoluzionari questa è una interpretazione distorta dei fatti, com’è appunto lo stalinismo.
Già in molti nostri articoli abbiamo documentato come il ruolo storico di Stalin sia stato controrivoluzionario. Come Stalin abbia condotto una controrivoluzione borghese dall’interno della Russia sotto forma del “Socialismo in un paese solo” e come per attuare il suo piano abbia dovuto eliminare anche fisicamente i dirigenti bolscevichi.
Quindi l’intera politica di Stalin si è caratterizzata come una politica del nazionalismo borghese russo per assumere poi in prossimità della seconda guerra mondiale la specificità anche imperialista con conquista di territori-nazioni.
I personaggi stalinisti che incontriamo e le fonti staliniste che descrivono Stalin come grande figura comunista che avrebbe “liberato la Germania da Hitler”, presentano tutti la stessa caratteristica: dimenticano sempre, tralasciano sempre di proposito di dire e scrivere che Stalin è stato alleato convinto di Hitler nel periodo ‘39 – ‘41 e che entrambi d’accordo hanno invaso la Polonia per poi spartirsela (“Accordo di amicizia e di frontiera” - 28 sett. 1939). In sostanza Stalin ammirava il nazista Hitler.
Anche quando nel ‘39 Hitler, accendendo così la 2° guerra mondiale invade i Paesi Bassi per poi invadere la Francia, Stalin non si oppone ne si esprime contro, da il tacito consenso di chi è favorevole alla manovra nazista.
Lo scontro Hitler e Stalin inizia nel 41, quando il capo nazista, con estrema sorpresa e stupore di Stalin invade (dopo la Francia) anche la Russia, lasciando incredulo il capo sovietico che ritiene Hitler un grande caro amico. E’ certo che se Hitler non avesse attaccato anche la Russia, Stalin sarebbe rimasto sempre grande alleato e fedele amico del nazista Hitler. Entrambi alleati contro le potenze occidentali, da Stalin stesso sempre definite “nemiche imperialiste”. Queste non sono nostre invenzioni, ne fantasia, ma storia reale,. Storia che chiunque può trovare su tutti i testi scolastici.
Arrivando al controattacco russo del ’42 contro gli invasori tedeschi ormai insediatosi su quasi tutto il territorio russo. Vi sono fonti (“Economics Division” del “Congressional Research Service”) che affermano come l’esercito russo ormai allo stremo definitivo sarebbe crollato se non avesse ricevuto enormi sostegni di materiale militare bellico e alimentare da parte americana, sostegni giunti attraverso la “Via
iraniana” (vedere l’interessante articolo: “I paesi ex Urss voluti dal padronato americano, vero vincitore della 2° guerra mondiale” – Der kommunistische Kampf” n°5, gennaio 2015). Senza questi cospicui e fondamentali sostegni l’esercito russo sarebbe inevitabilmente capitolato, visto che i tedeschi avevano ormai distrutto e resa inservibile tutta l’industria sovietica.
Sul seguente momento di contrattacco dell’avanzata dell’esercito russo da est verso la Germania, i fatti storici riportano come gli americani che avanzavano sul lato opposto occidentale dopo essere sbarcati in Normandia e ripreso la Francia, abbiano rallentato per molto tempo o si siano fermati aspettando che i russi avanzassero da est e conquistassero l’Europa dell’est e quella parte di Germania che, già da prima, il presidente americano Truman, il primo ministro inglese Churchill e Stalin stesso avevano deciso di dividere e spartirsi (tutto questo reso poi pubblico durante la conferenza di Jalta del febbraio 1945). Dividere e smembrare una nazione è la classica operazione imperialistica quando le borghesie vincono le guerre, di cui Stalin è parte integrante.
Riassumendo la figura Stalin: prima subdolo controrivoluzionario, poi grande alleato e amico del nazista Hitler che assieme attaccano e si spartiscono la Polonia. Poi quando a sua volta viene attaccato da Hitler, si allea agli odiati “imperialisti occidentali” senza il cui aiuto sarebbe crollato e conquistato dall’ex amico nazista. Nella fase di contrattacco contro i tedeschi, se gli americani non si fossero fermati ad aspettare che l’esercito russo avanzasse per conquistare il territorio est europeo-tedesco a loro assegnato precedentemente concordato (così da avere poi il pretesto di dividere la Germania e l’Europa) gli americani avrebbero conquistato facilmente da soli l’est Europa, invece che lasciarla sotto il dominio stalinista.
Questa riteniamo sia la giusta interpretazione storica dei fatti.
In sostanza l’analisi storica ci dice che il controrivoluzionario Stalin più che aver “liberato” la Germania è stato prima una marionetta in mano a Hitler per ottenere i suoi scopi, poi degli americani, che lo hanno ampiamente sostenuto e usato per combattere e poi dividere la potente borghesia germanica.