Le masse proletarie francesi non sono andate a votare, percependo il voto come sceneggiata,
solo chiacchiere.
GRANDE PREOCCUPAZIONE TRA LA BORGHESIA EUROPEA
Le citazioni che riportiamo dai vari giornali europei rendono chiara l’dea dello stato d’animo degli organi della borghesia europea di fronte a questa catastrofe di partecipazione elettorale delle masse francesi.
“Trenta milioni di astensionisti e qualche lezione” … “È una testimonianza di un'indifferenza, o addirittura di una disaffezione alla vita politica?” … “Due francesi su tre (66,7%) non hanno votato domenica. Mai un voto ha mobilitato così poco gli elettori sotto la Quinta Repubblica” … “Gli under 35 (82%) e le classi lavoratrici (72%) sono stati particolarmente smobilitati, secondo un sondaggio Ifop-Fiducial” (LE FIGARO - 21 giugno 2021)
« Vengo a votare, ma è inutile", ha detto Hugues Hubert, 66 anni, un operaio dei trasporti in pensione con una maglia da calcio sulle spalle, i cui tre figli non andranno alle urne »…« Una profonda crisi della democrazia locale » (RADIO-CANADA - 27 giugno 2021)
« Gli appelli dei politici erano suonati quasi come suppliche nell'ultima settimana, ma non sono stati ascoltati. Anche nel secondo turno delle elezioni regionali la grande maggioranza dei francesi non ha votato. Il numero di non votanti ha raggiunto un record del 66% » … « Marlène Schiappa (membro del partito di governo La République en Marche, ministro associato e candidato fallito nella regione Île-de-France) per esempio, ha parlato di una "grande lezione di umiltà" che i risultati hanno tenuto» … «Jordan Bardella, vicepresidente del Rassemblement National (RN) (…) ha detto che la bassa affluenza è un "fallimento per tutta la classe politica» (Süddeutsche Zeitung - 27 giugno 2021).
“Quando due elettori su tre restano a casa, diventa difficile anche solo parlare di «democrazia rappresentativa»… “Questo voto, o non-voto, rappresenta la bocciatura di un intero sistema politico” … “Senza capire fino in fondo che ci troviamo di fronte a un vero e proprio cambio di paradigma della politica europea, di proporzioni non dissimili dal terremoto che portò sulla scena le forze populiste, ma di segno inverso” … “Si tratta dunque di un vuoto della politica” (Corriere della Sera - 28 giugno 2021).
Non è “un vuoto della politica”, ma nella visuale marxista una preziosa presa di coscienza della realtà di un voto che non serve a niente.
E’ Marx nel suo approfondito studio della società capitalista, che ripetutamente afferma le elezioni non siano nell’interesse dei lavoratori, ma un trucco dei dominanti capitalisti, per dare l’impressione alle masse sfruttate di svolgere un ruolo politico nella società borghese nel dirigere l’esecutivo.
E l’astensionismo in massa dei giovani e i lavoratori francesi porta alla luce questa realtà, realtà che da molto dolore ai manipolatori delle masse, portando qualcuno di loro, disperato, ha parlare addirittura di “sabotamento” delle elezioni. Ma certamente non vi è stato nessun “sabotamento”, ai lavoratori francesi sta diventando invece lentamente chiaro che il sistema parlamentare non li rappresenta, non è nei loro interessi, è tutt’altro.
Noi naturalmente condividiamo la realtà espressa dall’analisi marxista, e nel nostro sitoweb “Der kommunistische Kampf”, nelle “Nostre posizioni” nel capitolo “Parlamento strumento della borghesia per il controllo sul proletariato. Astensionismo tattico” riguardante in generale la partecipazione al voto scriviamo:
“Si sta notando però che sempre più lavoratori istintivamente percepiscono questa discrepanza, questo inganno e come nei decenni il numero dei votanti stia sempre più calando”. La forte astensione all’attuale voto regionale francese segue quindi questa tendenza.
E’ ovvio, il parlamento serve solo da copertura agli interessi dei capitalisti, non altro. E i proletari francesi dopo le loro recenti forti e intense lotte, istintivamente se ne stanno accorgendo.
Nelle battaglie politiche i francesi, in quella che è la ruota della storia, sono sempre stati all’avanguardia, le loro lotte hanno poi sempre caratterizzato il futuro: prima con la grande Rivoluzione Francese, poi il ’68, recentemente le intensissime lotte sociali e ora l’astensionismo dal parlamento.
Non possiamo che solidarizzare con la tendenza francese di presa di coscienza dei giovani e lavoratori francesi, anche se sappiamo molto bene che molti loro alla prossime elezioni riproveranno nel tentativo dell’illusione di ottenere qualcosa dal voto e andranno a votare.
La tendenza storica alla presa di coscienza però è segnata.