Oggi tutto si ripete esattamente come negli anni 2000: tante promesse ecologiche e pacifiste, che naturalmente nel capitalismo non possono essere mantenute.
Siamo sempre alle solite, la caratteristica dei Verdi è pomposamente promettere sempre grandi cose. Promettono miglioramenti ecologici: arrivati al governo aumentano però le tasse con la scusa dell’ecologia. Così è stato nel 1998/2005, così è adesso nel 2023. Promettono pace, disarmo, antimilitarismo: arrivati al governo ....
… aderiscono invece a guerre, aumentano spese militari e inviano armi e soldati nelle zone calde di guerra: così è stato nel 1998/2005, così è adesso nel 2023. Promettono più benessere, più aiuti sociali e sostegno alle famiglie, ma il tutto rimangono solo parole vuote. Vogliono definirsi corretti, puri, incorruttibili: sono coinvolti invece in banali scandali e clientelismi, esattamente come gli altri partiti.
I verdi ecologisti sono questi: opportunisti, grandi e veri opportunisti. E non si vergognano, così è stato nel 2000, così è oggi.
Questi dilettanti politici borghesi allo sbaraglio pensano di poter facilmente promettere grande cose, dire tutto quello che vogliono e poi tranquillamente fare tutto il contrario, convinti che le persone non se ne accorgano. Sono solo sprovveduti opportunisti borghesi, dilettanti dell’ultima ora, senza futuro, come tutti i partiti Verdi in tutte le nazioni.
Però il non mantenere le promesse porta a conseguenze, che si pagano. E poi la crisi arriva, implacabile. Così è stato nel lontano 2000, così è anche oggi nel 2023.
Nel 2005 a seguito della profonda crisi e seguente crollo, sono poi quasi scomparsi, ora verosimilmente faranno la stessa fine.
LE CRITICHE MOSSE AI VERDI.
RIAPERTURA CENTRALI A CARBONE. L’onda di sostegno dei socialmedia a Greta Thunberg e al “Fridays for Future” ha ovviamente portato forti benefici elettorali al partito dei Verdi/Bündnis 90 in Germania, facendo lievitare i suoi voti alle elezioni. L’entrata dei Verdi/Bündnis 90 nel governo Scholz ha aperto quindi grandi speranze ecologiche, sia nel movimento “Fridays for Future” che nell’elettorato ecologista in generale. La speranza degli attivisti era che i Verdi avrebbero mantenuto le loro promesse sull’eliminazione dei combustibili fossili. Ma da subito è stato chiaro che non sarebbe stato così, quando il ministro per l’ambiente e allo stesso tempo dirigente dei Verdi, Robert Habeck, annunciava nel 2022 la riapertura della miniera di carbone di Lützerath, fissando la futura politica del governo, tutta l’opposto di quanto il partito dei Verdi avevano promesso in campagna elettorale. A seguito sono state riaperte sul territorio tedesco altre 200 centrali a carbone. Si può immaginare la forte disapprovazione degli attivisti seguaci di Greta, con l’assalto a numerose sedi dei Verdi/Grünen90 nelle varie città tedesche, che la delusione dei votanti, che hanno visto le loro speranze andare letteralmente “in fumo”.
LO SCANDALO GRAICHEN. Patrick Graichen è un esponente di spicco del partito dei Verdi/Bündnis90 ed era sottosegretario “all’energia verde” nell’attuale governo Scholz. E’ accusato di aver favorito un’associazione ONG in cui fa parte la sorella. Queste ONG (Organizzazioni non Governative) sono spesso carrozzoni clientelari mangiasoldi dove i vari politici vi inseriscono i loro famigliari, amici e elettori influenti così da assicurarsi i loro voti. In incognito, in tutte le nazioni, ve ne sono a migliaia con diversi nomi e finti scopi (Centri studi, Fondazioni, Circoli Ricreativi o Culturali, Centri Ricerca, Aiuti ai paesi poveri, Sostegni religiosi, ecc.). Graichen è stato “beccato” lo scorso novembre 2022 ad approvare e poi firmare un “Progetto” (verosimilmente del tutto inutile)
del costo di 600.000 euro a favore della ONG Bund, dove appunto vi lavora la sorella. Il che ha sollevato uno scandalo che ha investito tutta la Bundesrepublik.
SOSTEGNO ALLA GUERRA IN UCRAINA E INVIO DI ARMI. All’opposizione i Verdi/Bündnis90 si sono sempre contraddistinti per essere strenui pacifisti, contro le guerre e contro le armi, raccogliendo i voti di elettori di questo orientamento politico che hanno riposto in loro le loro speranze. Ma Annalena Bärbock, massima esponente dei Verdi assetati di potere, si è fatta eleggere ministro degli esteri nell’attuale governo Scholz. Una posizione molto delicata in una società capitalista imprevedibile, piena di scontri e guerre.
Infatti con lo scoppio della guerra in Ucraina i ministri Verdi hanno dovuto subito rinnegare le precedenti posizioni pacifiste, prendendo invece posizione a favore di uno dei due contendenti in guerra, l’Ucraina per l’appunto, inviando incessantemente armi all’esercito ucraino.
In Germania l’avversione alla guerra in Ucraina è molto forte, e molti dell’elettorato pacifista che hanno votato il partito dei Verdi/Bündnis90 vedono in questo un tradimento, abbandonando il partito, il sostegno e il voto.
Queste le grandi problematiche che attanagliano i Verdi nella
Bundesrepublik. A questo bisogna poi però aggiungere anche il problema legato al forte aumento dei prezzi dovuti alla guerra, in cui il governo, nel quale i Verdi appunto fanno parte, viene accusato di “non far niente” contro le speculazioni, generando un forte malcontento generale che investe tutti i partiti di coalizione governativa, Verdi inclusi, con perdita notevole di consensi.
Messe tutte assieme queste tematiche: “aperture centrali a carbone”, “corruzione e scandali”, “sostegno guerra in Ucraina”, “passività contro le speculazioni all’aumento dei prezzi”, ecc. stanno portando il partito Verdi/Bündnis 90, che aveva raccolto i suoi voti proprio su promesse tutte al contrario, ad una crisi profonda, e molto probabilmente, come nei primi anni 2000, al collasso.
Nella società dei capitalisti è molto pericoloso fare grandi promesse per raccogliere voti, che poi non possono essere mantenute. Il tutto si traduce in un boomerang politico portando le persone a perdere la fiducia. Noi marxisti siamo concreti e realisti: il cambiamento climatico, la fine delle guerre, l’eliminazione della corruzione, la vita dignitosa e benestante per tutti e così via è possibile solo con l’abbattimento del capitalismo. Per questo ci organizziamo e prepariamo.