Alla riflessione dei compagni – Lotta Comunista vista da Berlino. LA SFIDA DIVENTA EUROPEA ! LOTTA COMUNISTA E IL “DECENNIO CRUCIALE”

 

LE NAZIONI SI ARMANO, LA CRISI CATASTROFICA E CON ESSA IL MOMENTO RIVOLUZIONARIO SI AVVICINA!

SOLO LOTTA COMUNISTA E’ FERMA SULLE SUE RIGIDITA'. 

 

Per i marxisti è imperativo che se negli appuntamenti catastrofici rivoluzionari le organizzazioni rivoluzionarie non sono sufficientemente estese le rivoluzioni non avvengono. In questa prospettiva non solo l’analisi e la strategia devono essere corrette, ma anche le tattiche  ...

svolgono un ruolo fondamentale per rendere possibile la strategia.   

Essere rivoluzionari significa non essere rigidi ne fissarsi su sistemi tattici, ma osservatori, riflessivi, elastici, interpretare e capire bene le diverse situazioni e problemi per non sbagliare, e poi risolverli. E saper riconoscere e ammettere i propri errori quando è necessario. “Fermi sui principi, ma massima elasticità sulla tattica” tuona una nota citazione rivoluzionaria. Esatto.

LE DIVERSE TATTICHE GIUSTE. Le rigidità tattiche non hanno mai aiutato i rivoluzionari, ne sanno qualcosa Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht che hanno pagato con la sconfitta e poi con la vita le loro valutazioni sbagliate. Ne sanno qualcosa Amedeo Bordiga, Onorato Damen, Anton Pannekoek  (Olanda) e Paul Mattick (Germania) ( la famosa “Sinistra Comunista”) che hanno visto, causa le loro rigidità tattiche, le loro organizzazioni sparire.

Per cui oltre all’analisi anche la tattica corretta è fondamentale per sviluppare un partito.

Ce lo hanno dimostrato prima Marx ed Engels con le loro “Lega dei Comunisti”,  “L’Associazione Internazionale dei Lavoratori” (1° Internazionale) e i loro “Socialdemocratici rivoluzionari tedeschi”, e poi Lenin con i suoi “Bolscevichi”, la “Rivoluzione d’Ottobre” e la “3° Internazionale”. Tutti contesti diversi, dove i grandi rivoluzionari hanno saputo cogliere con elasticità le diverse opportunità, usare gli strumenti adatti, capire nel profondo le situazioni.

LA SFIDA EUROPEA.

Adesso tocca a noi, siamo noi in campo.

Esiste Lotta Comunista molto diffusa in Italia. Ma la sfida è ora europea. E urgente.

Le nazioni capitaliste di tutto il mondo si stanno velocemente armando, prefigurando il prossimo scontro interimperialistico. Abbiamo però ancora tempo prima che la catastrofe travolga tutti e tutto e ci trovi impreparati.

Siamo marxisti e quindi sappiamo che con la catastrofe arriva anche il momento rivoluzionario. Ed è a noi anche chiaro che le rivoluzioni sono possibili solo se nelle nazioni i partiti rivoluzionari sono sufficientemente sviluppati per raccogliere l’insoddisfazione e la disperazione delle masse per guidarle alle rivoluzioni.

La realtà ci dice che in Europa mancano i partiti rivoluzionari, quindi dobbiamo fare tutti gli sforzi possibili necessari per installarli.

Per far questo, proprio come insegnano Marx ed Engels e poi Lenin, bisogna saper valutare attentamente le diverse situazioni, mentalità, esperienze, psicologie, e inserirsi con gli strumenti giusti, adatti per agire con efficacia e successo. Solo in questo modo senza rigidità e preconcetti è possibile espandersi. Altrimenti si resta al palo.

LOTTA COMUNISTA è l’unica organizzazione che ha le capacità, la forza, il potenziale per espandere i partiti rivoluzionari in tutta Europa. Ci sta provando, ma non ci riesce.

I circoli europei che si collegano ad essa sono minuscoli circoli occasionali, espressione di una grande organizzazione installata in una nazione, sorti per caso da attivisti stranieri che occasionalmente si sono formati politicamente in Italia. Non sono il frutto di una precisa politica estera di espansione di Lotta Comunista. Il circolo di Atene in Grecia per esempio esiste da diversi decenni (se non ricordo male, se ne parlava alla fine degli anni ’80) così come il circolo di Parigi esiste da parecchio (forse dalla metà anni ‘90?), circoli che rimangono sempre minuscoli. Uguale la situazione  degli altri circoli.

E’ questo il FONDAMENTALE ASPETTO su cui bisogna riflettere e non ignorare: i circoli esteri rimangono sempre MINUSCOLI CIRCOLI.

Forse non tutti sanno che qualche tempo fa degli attivisti di due diversi circoli esteri di Lotta  si sono messi in contatto con me. Si lamentavano non poco perché da loro “le cose non vanno bene” e chiedevano come facciamo noi a Berlino. Ho dato loro le risposte e gli ho mandato il materiale che mi chiedevano. Mi hanno chiesto vivamente di non citare i loro circoli. Dopo di che non li ho più sentiti. Non so se chi mi ha contattato l’ha fatto a nome suo personale o del circolo. La cosa però che li ha particolarmente irretiti è stato quando ho detto che in Italia ufficialmente viene detto che da loro “le cose vanno molto bene”.

IL CIRCOLO DI BERLINO.

E poi c’è il Circolo di Berlino di LC, dove noi leninisti di “Der kommunistische Kampf” operiamo e direttamente in prima persona possiamo vedere, constatare cosa succede. Dove le cose per LC proprio “non vanno bene”.   

Qui Lotta Comunista in tutti questi anni non ha conquistato nemmeno uno (1) di studenti, nonostante arrivino e si succedono uno dopo l’altro gruppi di attivisti mandati dall’Italia. Con il ripetersi sempre delle stesse situazioni dove i ragazzi all’inizio sono entusiasti, per poi non trovando riscontro e adesione delusi abbandonano.

PARTECIPAZIONE DI CURIOSI.

Pastorino nei suoi resoconti annuali regolarmente scrive sul giornale che all’estero i giovani numerosi si rivolgono ai circoli di Lotta Comunista. Così sul giornale di luglio-agosto 2024: “ La nostra riflessione è un’altra: se è stata possibile allora quell’adesione al marxismo, perché non dovrebbe essere possibile oggi, con studenti di Israele o di qualsiasi altra nazionalità? E’ un fenomeno già in corso nelle grandi università europee, da Roma a Parigi, da Milano a Londra a Berlino” (R. Pastorino “Un decennio cruciale”).

Che ci siano giovani che visitino i circoli esteri di LC è indiscutibile. Riguardante la partecipazione però bisogna distinguere una cosa fondamentale: questi giovani sono dei curiosi occasionali o sono attivisti? Perché se sono solo dei curiosi occasionali (e in qualche occasione possono anche essere parecchi) ovviamente non rimangono, spariscono subito, non contribuiscono allo sviluppo del partito. Curiosi che in verità visitano un po’ tutte le organizzazioni politiche.

Ed ecco la realtà: “Tutto sommato gira un po’ di gente, il problema è che nessuno rimane” diceva con sincerità una ragazza attivista di uno dei gruppetti succedutosi qui a Berlino.  Anche chi ci ha contattato dai due circoli  esteri  di  LC  (come  sopra  riportato)  lamentava  un’affluenza di curiosi occasionali, dove nessuno rimane. 

Quindi PARTECIPANTI SOLO CURIOSI. Questo l’aspetto cruciale su cui riflettere, che non si può ignorare. Motivo per cui i circoli esteri di LC nei decenni non si sviluppano, rimangono sempre dei minuscoli gruppi.  E spiega  anche il fatto che qui a Berlino LC con il suo metodo non abbia conquistato nemmeno uno (1) di studenti,

La crescita di un partito si misura CON GLI ATTIVISTI, non con la partecipazione di curiosi. A noi questo sembra logico.    

Ritornando all’articolo Pastorino scrive: “La nostra riflessione è un'altra, se è stata possibile allora quell’adesione al marxismo, perché non dovrebbe essere possibile oggi, con studenti di Israele o di qualsiasi altra nazionalità?”  No, non è “possibile”, non funziona così. Le “adesioni al marxismo”  non  avvengono automaticamente  o

meccanicamente,  ma  gli  attivisti  bisogna  saperseli   andar  a  prendere,  con  gli

strumenti idonei, le psicologie e mentalità giuste. Da aggiungere che se poi qualcuno si aspetta che gli attivisti possano venire  “spontaneamente dall’estero” perché Lott. Com. è un grande partito in Italia, è bene che si sappia che Lott. Com. in Europa è totalmente sconosciuta, in quanto i media della borghesia assolutamente non ne parlano. Nessuno sa niente di LC. Questa è la realtà su cui bisogna riflettere, muoversi per svilupparsi.

E che l’espansione di Lotta Comunista sia  “ …  un fenomeno già in corso nelle grandi università europee, da Roma a Parigi, da Milano a Londra a Berlino” (ibidem) riguardante l’estero, per Berlino come abbiamo visto non esiste, e per gli altri circoli le nostre fonti ci dicono, alcune sopra riportate, che questo non corrisponde. Se così fosse, e cioè che l’espansione è “un fenomeno già in corso nelle grandi università europee” nei decenni i circoli esteri di LC sarebbero ora degli enormi circoli, con più circoli nelle capitali europee e altri sparsi per le nazioni.

 

IL METODO TATTICO SBAGLIATO.

E’ appunto, come da sempre ribadito, il METODO DI IMPORRE STRUMENTI, MEZZI TATTICI USATI IN ITALIA, CHE ALL’ESTERO NON SONO IDONEI, NON GIUSTI, NON CORRISPONDENTI ALLE ESIGENZE DI MENTALITA’ POLITICHE DELLE PERSONE NELLE DIVERSE NAZIONI. Strumenti che nelle diverse nazioni possono essere malvisti o addirittura ripudiati. E’ chiaro purtroppo che Lotta Comunista questo non l’ha ancora afferrato, e non si capisce come mai si ostini a voler a tutti i costi imporre il “metodo italiano” non funzionante, esistendo altri sistemi idonei che possono agire bene.

Non vedere la realtà o non accettarla, è un grande PERICOLO per l’organizzazione rivoluzionaria ! Non vedere i problemi significa non cercarne le soluzioni !

Soluzioni che necessitano ovviamente non di dannose rigidità, ma di riflessioni, ragionamenti, psicologia, elasticità tattica, apertura mentale a tutte le opzioni possibili. E gli schemi quando non funzionano bisogna aver la forza anche di saperli abbandonare.

Se come i grandi maestri del comunismo affermano: “fermi sui principi” ma “massima elasticità sulla tattica”, è proprio così che bisogna procedere.  

Vogliamo sottolineare che a tal riguardo, quando Lenin ha fondato la 3° Internazionale non ha assolutamente imposto ai partiti aderenti di aver “un solo giornale”, che questo giornale doveva essere scritto “solo dai bolscevichi” perché erano i migliori avendo fatto la rivoluzione, e che tutti dovevano sottostare alle direttive dei dirigenti bolscevichi perché superiori. Non avrebbe avuto senso e il tutto si sarebbe trasformato ovviamente in un disastro.

Ai partiti della 3° Internazionale Lenin logicamente ha imposto le corrette posizioni politiche comuniste chiave fondamentali, sui cui tutti dovevano aderire (“fermo sui principi”) ma sulla tattica (“massima elasticità”) con cui procedere, operare, era poi compito logicamente di ogni partito nella propria nazione, come doveva organizzarsi e con quali strumenti operare. E ogni partito doveva occuparsi dei propri giornali, negli argomenti e negli articoli, scrivendoseli. Questa è storia.

NON E’ TROPPO TARDI.  CE LA SI PUO’ FARE!  IL “DECENNIO CRUCIALE”.

E’ vero, le borghesie di tutto il mondo si stanno massicciamente e velocemente armando (esattamente come prima della 1° guerra mondiale) per prepararsi al futuro scontro-disastro. Ed è altrettanto vero che con la catastrofe della guerra si avvicina anche il MOMENTO RIVOLUZIONARIO. Manca però il partito rivoluzionario europeo.

MA C’E’ ANCORA TEMPO.

Lotta Comunista ha forze e capacità più che sufficienti per diffondersi velocemente sul continente europeo. Ma questo diventa possibile se gli attivisti e i dirigenti riescono a liberarsi dagli schemi non idonei, dalle rigidità e dalla fisse. Per impostare e procedere con le necessarie tattiche per espandere i partiti leninisti.

UNIRE LE FORZE PER IL PARTITO EUROPEO, nell’interesse del movimento rivoluzionario. NON PERSONALIZZARE. Il nostro “Der kommunistische Kampf” a Berlino è ancora un piccolo gruppo leninista, ma tutto formato da ragazzi tedeschi, che grazie al metodo corretto si sta via via espandendo. Se gli attivisti che Lotta Comunista manda qui a Berlino invece di girare a vuoto perdendo tempo prezioso con un sistema inutile si unissero a noi, ora, come già in più occasioni sottolineato, il gruppo leninista berlinese sarebbe un grosso gruppo, con altri gruppi leninisti sparsi per la città e per la Germania. Parafrasando Pastorino: perchè il nostro metodo non potrebbe essere da spunto, riflessione, anche per lo sviluppo degli altri circoli esteri di LC? E’ nell’interesse di tutti applicare il sistema che risulta essere il migliore ( ... massima elasticità nella tattica!). Non è così difficile, è semplice, è logico! Sono cose su cui riflettere, da non sottovalutare!

Perché è imperativo: SENZA GRANDE ORGANIZZAZIONE, NON E’ POSSIBILE IN EUROPEA ALCUNA RIVOLUZIONE! 

SVOLTA ASSOLUTAMENTE NECESSARIA.  

Se in questa massiccia corsa agli armamenti che prelude il prossimo disastro scontro tra le potenze, Lotta Comunista non saprà attuare “LA SVOLTA EUROPEA perdendo, dopo aver perso altri passati decenni, anche questo “DECENNIO CRUCIALE”, rimanendo ferma sulla sue inutili rigidità, il suo tragico destino sarà segnato. Nella catastrofe della futura guerra, senza partito europeo, si troverà isolata, imbottigliata nella periferica penisola italica, dove sarà brutalmente repressa dalle borghesie europee coalizzate contro i rivoluzionari.

E lì saranno cazzi, compagni !! (e se qualcuno pensa che altre rivoluzioni possano “spontanee” insorgere, si sbaglia di grosso!)

E’ QUESTO CHE GLI ATTIVISTI E DIRIGENTI DI LOTTA COMUNISTA VOGLIONO?

E’  PER  QUESTO  CHE  LOTTANO  OGNI  GIORNO?

 

                                                                                                                                             Claudio Piccoli 

 

 

PRECISARE.  SEMPRE PRECISARE.

Mi viene detto che qui a Berlino alla manifestazione all’inizio di gennaio per la commemorazione di Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht gli attivisti di Lotta Comunista erano una dozzina.

Si. Però non viene detta una piccola ma fondamentale cosa: che alcuni di questi è gente di qui formatasi politicamente in Italia in L.C. e che per la manifestazione sono stati mobilitati. E gli altri erano giovani attivisti italiani appositamente mandati a Berlino per l'occasione. Ma tra loro, nuovi attivisti studenti conquistati nelle università, nemmeno uno ( 1 ) neanche l’ombra! (Un piccolo trucco di Lotta per poter dire in Italia che Lotta Comunista a Berlino è molto numerosa).

Alla manifestazione noi leninisti di “Der kommunistische Kampf” eravamo certamente meno, ma tutti studenti delle università, ben preparati e ben motivati.

E’ un peccato che Lotta Comunista mandi allo SBARAGLIO e a GIRARE A VUOTO questi giovani, sprecando tempo prezioso, invece che si uniscano a noi per il rafforzamento del partito leninista in Europa.

 


 

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PS

Discutendo con loro, molti della dirigenza di Lotta Comunista, come sopra detto, pensano che essendo LC una grande organizzazione in Italia può attirare attivisti dall’estero.

Anche qui calcolano male. L.C. in Europa è totalmente sconosciuta (è ovvio, i media borghesi assolutamente non ne parlano). Ma anche dove è appena conosciuta viene presentata come “Bordighista”, soprattutto per la sua posizione astensionista  (di conseguenza anche noi di “Der kommunistische Kampf”). Bordighisti che Lenin nel noto “Estremismo” pesantemente ha criticato.

Da qui, sia L.C. così come noi, veniamo descritti dai Trotzkisti, Stalinisti e organizzazioni varie come “non leninisti” e “estremisti” con decisa presa di distanza dei giovano che si vogliono avvicinare al Marxismo.

Motivo per cui è ancora più mai necessario essere aperti e affinare i metodi indispensabili di contatto e conquista dei giovani interessati al marxismo senza tante inutili rigidità, fisse e soprattutto l’illusione che possano venire “spontaneamente” da noi.

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